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Il Fallo Più Terribile della Storia: Gimona vs Pesaola, la Verità Nascosta dietro lo Scontro del 1950

gimona

Quando si parla dei falli più brutali nella storia del calcio, quello che vide protagonisti Aredio Gimona e Bruno Pesaola nel lontano 26 febbraio 1950 al Flaminio di Roma resta tra i più discussi di sempre. Un intervento durissimo, che spezzò la gamba all’ala della Roma, un episodio entrato nella leggenda nera del calcio italiano. Tuttavia, a distanza di anni, emergono nuovi dettagli che potrebbero cambiare la narrazione di quell’evento tanto discusso.

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A fornire una prospettiva inedita è Fabrizio Gimona, figlio di Aredio, che ha scritto alla Gazzetta dello Sport per precisare alcuni aspetti poco conosciuti di quella giornata infuocata. Il suo racconto aggiunge tasselli importanti a una vicenda che, all’epoca, sconvolse il mondo del pallone e portò a una delle squalifiche più dure mai inflitte in Italia.

Un Clima di Battaglia: la Partita Diventa una Guerra

Secondo il racconto di Fabrizio Gimona, quel giorno il clima in campo era teso sin dal primo minuto. La direzione arbitrale, incapace di mantenere il controllo della gara, permise un gioco sempre più duro, che sfociò presto in risse e tensioni crescenti tra i giocatori.

Il momento chiave arriva all’87’, quando un contrasto tra Gimona e Pesaola accende la miccia del disastro. Il centrocampista del Palermo arriva per primo sul pallone, lo controlla di petto e lo porta via dalla disponibilità dell’avversario. Pesaola, in ritardo sul contrasto, si avventa su di lui con un tackle durissimo, piede alto e a martello, colpendolo in pieno petto. Gimona resta a terra dolorante, ma l’arbitro lascia correre.

Il gioco si sposta dall’altra parte del campo, ma qualcosa di ancora più clamoroso sta per accadere lontano dall’azione.

Lo Sputo di Pesaola e la Reazione Feroce di Gimona

Mentre Gimona è ancora a terra, Pesaola si avvicina, apparentemente per sincerarsi delle sue condizioni. In realtà, secondo il racconto del figlio del centrocampista rosanero, accade qualcosa di inaspettato e incredibilmente provocatorio: Pesaola sputa in faccia a Gimona.

Per il mediano del Palermo è la goccia che fa traboccare il vaso. Accecato dalla rabbia, si rialza e, senza pensarci due volte, parte all’inseguimento dell’avversario. Pesaola, resosi conto della situazione, scappa verso la panchina della Roma, ma Gimona è più veloce. Lo raggiunge fuori dal campo e gli rifila un calcio violentissimo che lo scaraventa contro la recinzione del Flaminio.

Un colpo brutale, fuori da ogni logica sportiva. Eppure, incredibilmente, nessuno della terna arbitrale assiste all’accaduto. Gimona non viene né ammonito né espulso, e finisce tranquillamente la partita in campo.

La Squalifica e l’Intervento della Politica

Le conseguenze, però, arrivano subito dopo. La FIGC decide di punire Gimona con una squalifica a vita, una sentenza senza precedenti. Tuttavia, la storia non finisce qui, perché dietro le quinte entra in gioco un elemento inaspettato: la politica.

Secondo quanto raccontato da Fabrizio Gimona, fu addirittura il presidente del Consiglio Alcide De Gasperi a interessarsi del caso. La sua vicinanza con il presidente del Palermo, Raimondo Lanza di Trabia, e con quello della Roma, Pier Carlo Restagno (membro del Comitato Direttivo della Democrazia Cristiana), portò a un tentativo di rappacificazione orchestrato a tavolino.

Fu così organizzato un incontro tra i due giocatori nell’ospedale dove era ricoverato Pesaola. Davanti a una folta schiera di giornalisti e fotografi, venne messa in scena una riconciliazione forzata, con una stretta di mano immortalata in foto e il classico “perdono” mediatico.

Come racconta Gimona Jr., l’incontro si concluse rapidamente con una frase emblematica del Principe Lanza di Trabia, pronunciata in dialetto siciliano: “Amuninni”. Il sipario era calato.

La squalifica a vita di Gimona, inizialmente pesantissima, venne dapprima ridotta a due anni di inibizione, poi ulteriormente alleggerita a sole 11 giornate di stop. L’epilogo, ancora più clamoroso, vide Gimona esordire con la maglia della Nazionale italiana il 11 novembre 1951, nella sfida contro la Svezia a Firenze.

Il Caso Gimona-Pesaola e il Mondo delle Scommesse

Ancora oggi, il caso Gimona-Pesaola è uno dei più incredibili della storia del calcio italiano, una vicenda che sembra uscita da un romanzo noir del pallone. Tra rivalità accese, interventi politici e riconciliazioni di facciata, questa storia ricorda quanto il calcio, oltre a essere uno sport, sia spesso anche una questione di potere e strategia.

Non a caso, anche gli appassionati di scommesse online guardano con attenzione agli episodi più controversi del passato, per cercare analogie e spunti utili ai loro pronostici. Episodi simili, infatti, dimostrano come le emozioni nel calcio possano cambiare le sorti di un match, rendendo le quote online spesso imprevedibili.

Tra gli appassionati di news sport e news calcio, il dibattito su quale sia stato il fallo più brutto della storia resta aperto. Gimona contro Pesaola è sicuramente tra i primi della lista, ma è davvero il peggiore di sempre? Oppure esistono altri episodi che meritano il titolo di “intervento più criminale del calcio”?

Conclusione: Una Lezione dal Passato

Settantacinque anni dopo, il caso Gimona-Pesaola resta uno degli episodi più controversi del calcio italiano. Un mix di tensione, rabbia e politica che ha scritto una pagina indelebile della storia del pallone.

Se oggi il VAR e le regole più severe cercano di prevenire episodi simili, il calcio di quel tempo ci ricorda quanto fosse un gioco più duro, dove la giustizia sportiva spesso si mescolava con equilibri di potere ben più grandi del campo da gioco.

E chissà se, tra le schedine vincenti dei nostalgici del calcio d’altri tempi, qualcuno non abbia mai scommesso su una rissa epica come quella del 26 febbraio 1950.

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