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Tennis: Boris Becker, potenza, scommesse e prodigio, (parte 2)

Becker wimbledon

Continua la nostra nuova rubrica sul grande Tennis, perché www.livesportshow.com oltre ad essere scommesse online, quote online, pronostici calcio, schedine, ecc, è anche informazioni, news e curiosità e tanto altro sui maggiori sport del mondo.

Continueremo allora a raccontarvi dei campionissimi di sempre e odierni del tennis mondiale. Raccontando ed elencando le loro gesta e qualche aneddoto particolare, non lasciando mai da parte ovviamente le nostre scommesse sportive, i casino online e vari bonus bevenuto.

Dove eravamo rimasti… CLICCA QUI PER LA 1 PARTE.

Boris Becker

A portare il giovane Boris sul campo la prima volta è stato il papà, grande appassionato di tennis e architetto. Bastarono pochi tornei giovanili per capire la categoria tecnica superiore del giovane. Doti subito notate da Ion Tiriac, ex tennista romeno, diventato poi allenatore e manager, che aveva già lavorato sul campo con altri atleti del calibro di Ilie Nastase, Leconte, ecc… Ci mise poco a capire che quella sarebbe stato sicuramente il suo oro. Lo mise subito sotto contratto, affidandolo sul campo a Gunther Bosch, preparando così la grande scalata.

Ovviamente l’uragano Boom Boom non ebbe intenzioni di fermarsi alla vittoria di Wimbledon. L’anno successivo, infatti, il piccolo tedesco si ripresentò nel tempio del tennis da campione in carica e neppure a 18 anni avverte la pressione di doversi riconfermare. Cose che comunque nel corso della storia, hanno bloccato molti campioni navigati o scommesse poi mai esplose del tutto, anche con quote a loro favore.

Perde un set nel terzo turno contro McNamee, ma va avanti, perde un set in semifinale con Laconte ma niente. In finale trova solo il numero uno al mondo, Ivan Lendl. Ma non ci fu nulla da fare neanche per lo svedese. Contro ogni tipo di pronostico e scommessa, il numero 1 al mondo, con le quote dell’epoca a favore, viene ucciso in 3 set da quel ragazzo duro come la roccia. Aggressivo e destabilizzante, tolse il respiro a tutte le bracciate di Lendl, qui mise una fretta assurda, prendendosi tutto il campo e spaccandogli il ritmo. Lo soffocò giocando a rete in maniera prepotente. Padrone del tempio; 6-4, 6-3,7-5, il punteggio con cui Boris piegò il numero uno al mondo. A diciotto anni, quindi, aveva già in bacheca due Wimbledon, impresa mai accaduta a nessuno né prima né dopo di lui.

Nel frattempo, iniziavano anche i duelli con Edberg, altro meraviglioso tennista. Becker non ha mai avuto paura di affrontare campioni fortissimi da fondo campo come Lendl, nella risposta, come Agassi. Ma si esaltava anche nel vincere sfide d’attacco come Edberg.

Contro lo svedese trionfò proprio in finale, neanche a dirlo…a Wimbledon. Era il 1989. Tra tuffi e magie, ricami e potenza. Boris si impose 6-0, 7-6,6-4, prendendosi così la rivincita sullo svedese, che lo aveva battuto l’anno prima.

Le altre tre finali perse da Boris a Wimbledon, a questo punto anche contro quote e scommesse sportive, risalgono al 1990, contro Edberg, 1991 nel derby con Stich e nel 1995 contro Pete Sampras.

Ben diverso invece il bilancio sulla terra. L’incantesimo che lo ha bloccato vicino al traguardo sul rosso con quella casella zero trofei a Parigi che ancora brucia.

A Roland Garros era davanti di un break al quinto set nella semifinale contro Edberg. Un successo sfumato di una virgola, con Chang che lo aspettava in finale. L’occasione più grande per imporsi agli Open di Francia.

Il tabù terra, pur essendo cresciuto in Germania sul rosso, emerso ad un passo della vittoria, anche come pronostico per le scommesse.

Fenomenale sull’erba, più umano sulla terra: la superfice lenta infatti riduceva la potenza dei suoi colpi.

Al Roland Garros, ad onore delle quote e dei pronostici, arrivò tre volte in semifinale. Il rimpianto maggiore a Parigi nel 1989.

Pensate che su 49 tornei ATP vinti in tutta la sua carriera, nessuno di questi era sulla terra battuta. Sei sconfitte in finale sul rosso. La più incredibile di sicuro contro Muster a Montecarlo nel 1995 con due match point sprecati da Boris.

Era destino quindi, anche secondo le scommesse sportive dell’epoca che perdesse le altre cinque finali sulla terra: 1989, Montecarlo, contro Mancini; 1990, Amburgo, con Aquilera; 1991, Montecarlo, contro Brughera e 1994 a Roma contro Pete Sampras.

Fonte “Le leggende del tennis” Angelo Mangiante.

To be continued… CLICCA QUI PER LA 1 PARTE

Non perdete la terza e ultima parte il seguito di questo piccolo racconto, oltre ovviamente a tener sempre d’occhio le vostre scommesse online, con le migliori quote online presenti sui nostri bookmark stranieri non aams.

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