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Tennis: Martina Navratilova quote online e fuga per la vittoria, ultima parte

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Quinto e ultimo articolo dedicato alla biografia di Martina Navratilova. Vi ricordiamo Inoltre come sempre di andare a visitare le nostre quote online non aams riguardanti migliori eventi sportivi in programma. Non dimenticando poi i fantastici giochi online nei migliori casino online non aams presenti qui per voi. Possiamo solo augurarvi quindi ottime scommesse online una buona lettura.

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Martina Navratilova

In quel 2 luglio del 1994 sfumò il sogno, in un campo talmente rovinato per il caldo da essere più in terra battuta che in erba. Martina tesissima per quel decimo titolo che voleva a tutti i costi, si arrese 6-4, 3-6, 6-3 pagando anche gli ormai quasi 40 anni.

Il suo tennis le ha permesso di vincere su ogni superficie: in singolare, ai suoi nove titoli a Wimbledon, ha sommato quattro Us Open, tre Open di Australia e due Roland Garros. Aggiungendo trentuno titoli dello Slam in doppio così suddivisi: nove Us Open, otto Australian Open, sette Roland Garros e sette Wimbledon.

La compagna di doppio per eccellenza è stata Pam Shriver, ex promessa del tennis americano che in seguito si è dedicata solo al doppio scelto da McEnroe. Accanto a John avrebbe vinto chiunque, anche il custode di Wimbledon, lo stesso accadde con Martina, in grado di coprire tre quarti di campo. Con la Shriver vinse ventuno titoli dello Slam, tre con la ben più dotata Billie Jean King che però era a fine carriera, due con l’amica/rivale Chris Evert. Vinse un titolo di doppio anche con Stove, Smith, Temesvari, Mandlikova e Fernandez.

Per vincere così tanto Martina ha saputo costruire un repertorio tecnico fatto di potenza, colpi d’attacco, soluzioni di tocco e atletismo ai massimi livelli mai visti prima di lei. Il servizio piegava le racchette alle avversarie, effettuato con un movimento perfetto nel sincronismo e nella fluidità dell’interpretazione. Un coordinamento da manuale del tennis in grado, da sinistra, di sfruttare la rotazione mancina letale con lo slice; manovrava con pesantezza e velocità anche la seconda palla, che non aveva problemi a seguirla a rete quando occorreva.

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Il diritto era pesantissimo, degno dei grandi mancini che sanno usare il gancio a uscire alternandolo a soluzioni improvvisamente vincenti lungolinea. Un colpo capace di mettere sempre sotto pressione le avversarie. Il rovescio era una lama tagliente nel back a una mano: variava lunghezza e ritmo preparando poi come una rasoiata l’approccio a rete. Il polso solido e sensibile, le permetteva di giocare la soluzione coperta quando doveva essere lei a giocare il passante. La volée era semplicemente da Oscar, superiore per qualità e controllo a diversi giocatori allora tra i top 100 Atp.

Un gioco di volo sontuoso che alternava potenza nella volée a ricami raffinati: copriva la rete con scatti da autentica pantera, uno spettacolo che le permetteva sia in singolo che in doppio di non far passare neanche uno spillo a rete.

Il suo strapotere fisico ha aperto una nuova era, una forza atletica costruita nel tempo con volontà, sacrificio e uno staff di professionisti sempre al seguito. La stessa motivazione che l’ha portata nuovamente in campo dopo il ritiro nel 1994, l’anno dell’amarissima sconfitta a Wimbledon contro Conchita Martinez.

Proseguì poi per altri quattro anni in doppio per vincere il misto agli Australian Open e Wimbledon nel 2003, fino al trionfo agli Us Open del 2006 alla bellezza di 50 anni: si aggiudicò il suo ultimo Slam in coppia con Bob Bryan.

Vinse 21 milioni di dollari solo “prize money” nei tornei, cifre a cui vanno aggiunti contratti con gli sponsor ed esibizioni. Rimase numero 1 al mondo complessivamente per 332 settimane, comprese sette stagioni chiuse al primo posto.

Ha sempre combattuto, anche contro il tumore al seno che l’ha colpita nel 2010, ennesima vittoria.

Tentò anche la scalata del Kilimangiaro, per raccogliere fondi da donare in beneficienza, rischiando di morire per un edema polmonare ad alta quota.

Martina si è sempre alzata, se fosse stata una scommessa, sarebbe sempre stata una scommessa vinta e una quota online molto bassa da giocare insomma.

Fin da quando bambina perse il papà, fin da quando è stata costretta a scappare dal regime ceco. Ha dato tutta se stessa in campo, senza mascherare, pagando anche a caro prezzo la sua sincerità e senza mai rinunciare anima e corpo alla difesa dei diritti civili fondamentali. Per questo, per tutto questo, è stata la più forte tennista di sempre. In campo e fuori.

A breve scoprirete la nostra prossima biografia, nel frattempo non perdete tutte le nostre top quote online non aams per le vostre scommesse online, senza dimenticare le decine dei giochi online dentro i casino online non aams qui presenti.

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