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Tennis: Mats Wilander, il professore tattico (parte 3)

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Terzo articolo della biografia di Mats Wilander. Sempre sul pezzo la nostra rubrica dedicata ai campioni del tennis, offerta come sempre da www.scommesse-nonaams.con che oltre a offrirvi quote online, scommesse sportive e casino online, vi fa compagnia con delle News sempre particolari.

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Mats Wilander

Malgrado una finale e una semifinale alle spalle a Parigi, quel ragazzino neanche maggiorenne batté nei quarti anche l’esperto campione americano Vitas Gerulaitis.

La semifinale contro Josè Luis Clerc sarà ricordata per sempre per un gesto di profonda correttezza da parte di Mats. Clerc era il favorito in quella partita. L’argentino era tra i primi cinque al mondo sulla terra rossa. Tirava fortissimo, aveva un diritto terrificante e un rovescio a una mano paragonabile come forza sulla terra a quello regale di qualche anno dopo di Kuerten. Clerc era in quegli anni tra i giocatori in grado di mettere più paura sul rosso agli avversari. Molto più di una scommessa diremmo.

Anche per questo il gesto di Mats è considerato una delle più belle pagine dello sport. Lo svedese arrivò ad avere un match point nel quarto set. L’argentino tirò fuori di un soffio, ma la palla fu giudicata male dal giudice di linea, tanto che il pubblico si alzò in piedi per applaudire la vittoria di Wilander. Clerc protestò, andò vicino il giudice di sedia, il francese Jacques Dorfman, e aspettò a dare la mano all’avversario. Mats in quel momento pazzesco per importanza, impiegò pochi secondi per decidere. L’arbitro stava per dargli la vittoria, ma lui volle far ripetere il punto. Pensate oggi un gesto del genere! Con dentro quote online e piattaforme ricche delle vostre scommesse sportive tennis. “Su richiesta del giocatore Mats Wilander, il punto andrà giocato di nuovo” annunciò scioccato Dorfman. Quel match point venne rigiocato e Clerc commise un errore da fondo campo. Wilander spiegò a fine partita “Dissi al giudice che non avrei potuto vincere in quel modo, che forse la palla era buona ed era meglio ripetere il punto”.

Punto che valeva l’accesso alla finale. Uno dei momenti più ammirevoli accaduti su un campo da tennis. C’è da scommettere che queste reazioni ad oggi potrebbero accadere con molta difficoltà. Era sbocciato non solo un campione, ma anche un esempio di correttezza e lealtà che avrebbe poi accompagnato tutta la sua carriera. (Vi ricordiamo di visitare i nostri bookmarks non aams con quote online ai massimi livelli, così da poter effettuare le vostre scommesse online anche su tennis in programma questi giorni).

Non era ancora finita la cavalcata. Perché in finale lo aspettava uno dei più forti giocatori di sempre sulla terra battuta: il grande Guillermo Vilas. L’argentino era nato nel 1952, dodici anni in più di Mats. Aveva mille battaglie sul braccio e sulle gambe. Il rivale storico di Borg sulla terra, anche se, avendo lo stesso gioco, pagava dazio quasi sempre. Vilas aveva già vinto il Rolland Garros in finale sull’americano Brian Gottfried nel 1977. Lo stesso anno in cui batté anche Connors nella finale agli Us Open. Probabilmente Vilas è stato il più forte giocatore tra quelli mai arrivati numero uno nella classifica mondiale. Un errore imperdonabile del pc. Trionfò anche in due edizioni degli Open d’Australia nel 1978 e 1979. Aveva vinto tantissimo, compresi 62 tornei.

Tutti avrebbero scommesso che dall’alto della sua straordinaria esperienza, quella finale, giocata a 30 anni contro in diciassettenne, andasse in un’unica direzione, quella di Vilas. Invece no. Mats giocò con la testa del predestinato. Accettando gli scambi lunghi imposti dall’argentino, ma convinto che alla lunga avrebbe avuto qualcosa in più. Lo svedese perse il primo set 6-1, ma non fece una piega. Rimase incollato alla ruota, aumentò la profondità del palleggio e vinse al tie-break il secondo set. (Immaginate il fluttuare attuale delle ipotetiche quote online per un match del genere). Fu la svolta della finale. 1-6, 7-6, 6-0, 6-4 il punteggio finale con Vilas costretto ad arrendersi alla sua quarta e ultima finale a Parigi. Una battaglia di quattro ore e quarantadue minuti che consegnarono al mondo la nuova stella: Mats Wilander…che scommessa! Diciasette anni e undici mesi. Il più giovane vincitore della storia al Roland Garros, lo Slam più duro fisicamente. (Cliccate sulle nostre quote online per le vostre scommesse sportive sul tennis)

Da quell’impresa in poi, Wilander ha sempre continuato a migliorare i suoi colpi. Con Intelligenza, in ogni stagione ha aggiunto qualcosa in più al suo repertorio tecnico.

Negli anni aveva affinato anche la soluzione in back a una mano, giocando con una completezza estrema in tutte le superfici. Il diritto non era un colpo fulminante. Difficilmente Mats chiudeva i suoi match con un numero alto di colpi vincenti di diritto, ma era un colpo affidabilissimo, solido, mai falloso.

Fonte “Le leggende del tennis” Angelo Mangiante.

To be continued…

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