Secondo articolo dedicato agli articoli della “Gazzetta Ufficiale” sulle aperture dei Casinò Classici. Dopo aver letto queste nostre informazioni non dimenticate poi di entrare nei nostri bookmarks non aams, selezionare il vostro casino online preferito ed iniziare a giocare ai suoi fantastici giochi online, dando inoltre una bella occhiata alle super quote online per effettuare così fantastiche scommesse non aams.
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Art. 5. Nessuno può essere ammesso a frequentare i locali della casa da gioco, se non sia provvisto della tessera di frequenza, la quale non può essere rilasciata ai minorenni, né ai residenti nel comune.
Art. 6. Gli amministratori e i conduttori delle case da gioco sono personalmente tenuti alla osservanza delle norme, cautele e condizioni stabilite nell’atto di concessione.
Art. 7. Compete esclusivamente al comune, che ha facoltà insindacabile di negare il rilascio delle tessere di frequenza alla casa gioco, di che agli articoli 4 e 5.
Le tessere debbono essere munite di marca da bollo da lire 5, annullata con il timbro municipale. Esse una validità di 15 giorni.
Per ogni tessera rilasciata compete al comune il diritto di lire 100 che ha carattere di tributo locale.
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Art. 8. Agli effetti della vigilanza degli agenti governativi e comunali i locali adibiti al gioco sono considerati come pubblici.
Art. 9. Sul decreto ministeriale di concessione di che all’articolo 3, è dovuta la tassa di concessione governativa di lire 1.000.000 il cui versamento, all’ufficio del registro competente per territorio, deve precedere la registrazione del decreto alla Corte dei conti. Tale tassa riguarda il primo anno di esercizio della concessione computato dalla data del decreto.
Ogni qual volta la durata della concessione di che all’articolo 3 ecceda il periodo di un anno è dovuta per ogni ulteriore anno o frazione di anno di esercizio, la tassa di concessione governativa di lire 500.000. Per il ritardo del pagamento oltre 5 giorni dallo spirare dell’anno anteriore di esercizio, è dovuta la soprattassa del 10%.
Art. 10. La violazione delle disposizione contenute negli articoli precedenti e la inosservanza degli obblighi e condizioni imposte nell’atto di concessione danno luogo all’applicazioni di sanzioni di cui art. 484 e seguenti del codice penale.
La pena è in ogni caso singolarmente applicata a ciascuno degli amministratori e dei conduttori del casinò. Resta salva l’azione per i maggiori reati.
La condanna importa decadenza di diritto della concessione e la cauzione viene confiscata.
Ogni contravvenzione al disposto degli art. 4 e 5 relativi alle tessere di frequenza è punita con l’ammenda di lire 2.000. Indipendentemente da quanto sopra, sono applicabili tutte le sanzioni prevedute dalle vigenti leggi per le tasse sulle concessioni governative.
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Art. 11. Il Ministro per l’Interno, in qualsiasi caso di trasgressione alle disposizione del presente decreto, e indipendentemente dall’esercizio dell’azione penale, può ordinare, la chiusura del casino e la revoca della concessione, con la confisca della cauzione.
L’ordinanza di chiusura è seguita in via amministrativa mediante il diretto impiego della forza pubblica.
La facoltà della chiusura dei locali o casinò e della revoca della concessione è applicabile anche nei casi nei quali, pur non essendosi verificata nessuna trasgressione alle disposizioni del presente decreto od agli obblighi imposti dall’atto di concessione, sussistano motivi di ordine pubblico o di pubblica sicurezza che consiglino il provvedimento. In tal caso è restituita la cauzione e rimane acquistata all’erario la tassa di concessione.
Contro il provvedimento del Ministro dell’Interno, che nega la concessione o ne dispone la revoca ed ordina la chiusura dei locali della casa da gioco, non è ammesso alcun gravame né in via amministrativa né in via giurisdizionale.
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Ma non tutto è così semplice come potrebbe apparire dalla lettura della legge. L’esempio, come detto, ci viene da Taormina e da Bagni di Lucca: e dire che queste due città potevano contare sull’appoggio delle amministrazioni comunali che non hanno esitato ad affrontare lunghe battaglie giuridiche.
In effetti prima di poter aprire un casino classico o ad oggi un casino online, occorre fare i conti con la Corte Costituzionale, con il Ministero degli Interni, con i Prefetti, con i Questori, con le varie forze politiche ed anche con le organizzazioni sindacali.
Scorrendo la mappa della nostra Vecchia Europa ci troviamo di fronte ad una realtà ben diversa da quella italiana.
In Inghilterra esistono numerosi Club dove ci si può sbizzarrire in qualsiasi gioco. Nella Germania Federale ci sono 11 Casinò; 9 in Francia e così via…
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