Quarto e ultimo appuntamento nel nostro viaggio dedicato alla biografia di Jimmy Connors, perché www.livesportshow.com, non è solo calcio, scommesse sportive, quote online e casino online, ma tanto altro ancora, come ad esempio questa rubrica, che enuncia brevi biografie delle stelle del tennis.
Dove eravamo rimasti 1 PARTE…. 2 PARTE…. 3 PARTE
Jimmy Connors
Battuto da un 39enne in trance agonistica in grado di trascinare con la sua adrenalina tutto il pubblico del centrale di Flushing Meadows, lo stadio più capiente del mondo. Non era ancora finita. Quel “Nonnetto”, sorretto da un coinvolgimento emotivo del pubblico mai accaduto prima, riuscì due giorni dopo a battere ancora in rimonta dai quarti Paul Haarhuis. L’olandese era un giocatore completo, numero uno al mondo in doppio con sei Slam vinti e tra i primi venti giocatori del ranking in singolare. Attaccante solido e abituato al cemento. Haarhuisn era avanti un set e serviva sul 5-4 a suo favore per portarsi due set a zero. Sulla palla break Jimmy si aggiudicò un punto che rimane nella storia del tennis per difficoltà e importanza. Riuscì a recuperare quattro smash di fila al potente olandese, ottenendo il break dopo una rincorsa pazzesca con un passante lungolinea di rovescio completato da un’esultanza in totale foga agonistica. In mezzo a un pubblico impazzito in una standing ovation durata alcuni minuti. Un punto incredibile, che nessuna quota online e nessuna scommessa online di oggi, avrebbe mai potuto pronosticare. Tra i più spettacolari mai visti, capace di capovolgere completamente l’esito di quella partita vinta in rimonta in 4 set. Era l’apoteosi di un torneo con una fine leggendaria.
Nella semifinale contro Jim Courier, l’eroe Connors fu supportato come non mai dal tifo degli spettatori ma era troppo più giovane, in ascesa, soprattutto fresco il suo avversario di 20 anni in meno e in grado di salire, non a caso, dopo pochi mesi al numero uno al mondo. Nel post-partita Connors, gratificato dal pubblico, annunciò che sarebbe tornato lì per loro a giocare ancora una volta. In finale Courier si arrese poi ad un Edberg ispiratissimo in attacco, ma quella finale cadde quasi in secondo piano. Quell’edizione rimase nei ricordi di tutti per quelle rimonte indelebile. Potremmo dire oltre ogni scommessa sportiva e quote online insomma. Quell’edizione rimase negli occhi di tutte per quelle rimonte indelebili. In una delle edizioni più incredibili degli Us Open, vinti in passato da Connors cinque volte su tre superfici diverse.
In ogni superficie diversa, Connors ha saputo esaltarsi con il rovescio e il temperamento. Il rovescio bimane è stato micidiale: un colpo che era un’autentica frustrata giocato sempre in anticipo. Coordinazione perfetta per colpire la palla in ascesa e reattività dei piedi degna del più abile dei pugili. Un colpo terrificante, come la risposta giocata sempre aggressiva. Più vulnerabile il diritto e il servizio. Il forehand giocato con poca rotazione e con presa piuttosto chiusa che lo penalizzava sulla terra battura, quando non poteva appoggiarsi sui campi più lenti ai colpi dell’avversario. Dal servizio mancino estraeva pochi ace e una seconda palla poco velenosa.
Avrebbe potuto esaltarsi anche nella Coppa Davis, ma ha quasi sempre disertato la competizione giocando appena 13 gare, di cui 10 vinte, tutte in singolare. Energia che ha riversato nel circuito, vincendo più tornei di tutti, ben 106 e giocando prove dello Slam ininterrottamente per ventidue anni, dal 1970 al 1992.
L’ultimo Slam giocato da Jimmy Connors fu l’Us Open del 1992. Al secondo turno l’avversario si chiamava Ivan Lendl, mai in sintonia con Jimmy, neppure per un minuto. Le occhiatacce tra i due si sprecavano. Una pressione pazzesca, in campo e fuori. C’era la tensione dell’ultimo grande atto. Jimbo cominciò a mille vincendo 6-3 il primo set. Lendl era nervoso, sentiva il sostegno del pubblico tutto per Connors, ma pensava come un macigno anche il suo diritto e il suo servizio. Cominciò ad allungare gli scambi vincendo il secondo e il terzo set, 6-3, 6-2, prima di dominare Connors anche nel quarto. Risultato pronosticabile per tutti quelle che avevano effettuato scommesse su questo match. Una stretta di mano gelida tra i due, con il calore e la standing ovation del centrale tutta per Jimbo. Quella sera calò il sipario a 40 anni, trovando l’affetto del pubblico spesso mancato per buona parte della carriera. Una lunghissima carriera. Finita da eroe. Alla fine, rispettato e amato da tutti. Uscito dal campo andò a sedersi, per una volta tranquillo e felice, nell’Olimpo delle leggende.
Fonte “Le leggende del tennis” Angelo Mangiante.
To be continued… 1 PARTE …. 2 PARTE …. 3 PARTE
Il prossimo articolo sarà di un’altra grande stella, ma ancora non vi sveliamo nulla. Non perdete quindi le nostre NEWS, i nostri pronostici e consigli per le vostre scommesse online, con quote online sempre ai massimi livelli.
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