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Monica Seles
“Ero seduta, mi passavo l’asciugamano sul viso al cambio di campo e mi sono piegata in avanti per bere un po’ d’acqua, quando ho sentito un dolore terribile alla schiena.
Ho girato di scatto la testa all’indietro e ho visto un uomo con cappello in testa e uno strano ghigno sul viso.
Aveva un lungo coltello e stava cercando di colpirmi di nuovo. Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo.”
Era successo che aveva rischiato di morire sul campo o di restare paralizzata per tutto il resto della vita.
Costretta comunque a sottoporsi a un delicato intervento chirurgico per la lesione dei tendini e dei legamenti danneggiati, rischiando un’emorragia interna che sarebbe stata letale.
Il recupero fisico è lunghissimo, almeno come quello psicologico. A 19 anni un peso insormontabile.
La spalla sinistra continua a fargli male per tanti mesi e cade in una depressione profonda. Le ripercussioni provocano anche uno stato di stress, comincia a mangiare con voracità e il fisico va in sovrappeso.
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Il periodo più buio della sua vita, raccontato così da Monica:
“Il tennis è molto legato all’immagine, ai contratti pubblicitari, all’aspetto esteriore. Quando ero aumentata di peso la gente ha cominciato ad avere un’idea diversa di me. Anche gli sponsor. Ero la stessa persona, ma in realtà il peso sembrava per gli altri l’aspetto più importante.
Ero abituata in precedenza ad allenarmi cinque-sei ore al giorno e ad avere tanta gente intorno. A un certo punto sono tutti spariti.
In quei momenti così duri per me ho capito chi fossero i veri amici e ho imparato molto sulla natura degli esseri umani.”
Tra le vere amiche, oltre Gabriela Sabatini, c’era sicuramente Martina Navratilova. Ebbe la forza Martina, di convincere Monica a provare a rientrare.
Parlò a lungo con lei. Lei rimase vicino per tanto per convincerla un po’ alla volta.
Martina era una donna forte. Aveva sofferto molto anche lei e aveva sempre combattuto. Per la Seles, in quel momento così difficile, era stata amica e psicologa. Senza di lei Monica non sarebbe più tornata a giocare.
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Dopo un lungo pressing, riuscì a convincerla a provare un rientro con un’esibizione soft negli Stati Uniti. Monica vs Martina, la sfida “amichevole” tra due leggende mancine, così diverse e così unite.
Riuscì nell’impresa Martina Navratilova e il 29 luglio del 1995, ventisette mesi dopo il terribile attentato, Monica tornò in campo nel Convention Center di Atlantic City per giocare molto di più di una semplice esibizione. Era il ritorno alla vita.
Continua nel prossimo articolo…
Fonte “Le leggende del tennis” Angelo Mangiante.
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